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Hanno Scritto - Nova Siri da: " La Basilicata nel Mondo" 1924 / 1927

Orrendo misfatto a Novasiri

Il fatto, o meglio il misfatto, più importante della cronaca paesana è costituito da un orrendo delitto che ha scosso la pacifica cittadinanza, la quale anche oggi, a distanza di molti giorni, non sa darsene ragione per i buonissimi precedenti dell’autore del delitto e per la grande bontà ed onestà della famiglia di lui formata di agiati agricoltori. Verso le ore 6 ant. del 5 luglio xxx, di anni 27, agricoltore, con un colpo di fucile carico con pezzi di chiodi sparava quasi a bruciapelo al petto, la propria madre yyy che dopo 2 ore cessò di vivere. Il matricida, compiuto il misfatto, con cinismo andò a buttarsi in una vicina vasca. Ritornò alla casetta rurale dove sul letto giaceva agonizzante la madre, depose in una cassa coltello e rasoio che aveva in tasca, si rivolse alla morente e agli astanti esterrefatti, che pietosamente la assistevano, e, dicendo « ora sono contento » si avviò alla vicina Rotondella ove si costituì, ai carabinieri. I motivi che armarono la mano del xxx si dice furono originati dalla madre che non voleva più fargli l’assegno promessogli per il matrimonio con una ragazza del paese, voluto prima dalla madre stessa, la quale poi andava sempre procrastinando. — La istruttoria che alacremente sta facendo il nostro esimio Pretore sig. Pasquale Racco, accerterà la vera causale del truce misfatto.

Quel lembo del litorale Ionico, che la Basilicata possiede in direzione Sud-Est, denominato spiaggia di Novasiri, ha fatto il 13 agosto altre vittime, mentre si ricordano ancora quelle degli anni passati. Difatti, parecchi anni addietro, in una di quelle afose giornate di agosto, cinque adolescenti, mentre si cullavano nelle acque azzurre del mare infido, furono presi da un vortice, che li travolse nel fondo, donde ritornarono a galla cadaveri. Ed in un altro giorno di agosto del 1922, le stesse acque inghiottirono un fanciullo di dieci anni. Questa volta il mostro marino ci ha tolto uno dei nostri concittadini migliori, il Notaio Amati, professionista valoroso e zelante, l’idolo del pubblico, il consigliere di tutti.. E la morte di lui ha avuto come ripercussione immediato la morte della propria consorte, Italia Sono, la buona caritatevole e non dimenticabile signora. Erano le quattro del pomeriggio. Il Notaio Amati, che aveva avuto un amico a pranzo, alla vista del mare colmo, invitò il proprio ospite a fare un bagno con lui. Ma, appena scesi nel mare, le onde incominciarono ad innalzarsi furiosamente. Ad un dato momento vide l’amico rotolare tra le acque, gridò al soccorso. Una barca si diresse dalla riva verso di loro, ed alcuni animosi si gettarono a nuoto riuscendo a trarre in salvo il forestiero che stava per annegare. Essi erano ignari del male che aveva colpito colui che aveva invocato il soccorso, il notaio Amati, il cui corpo fu visto più tardi in stato di riposo sulla superficie delle acque. Dopo qualche secondo riuscirono ad avvicinarsi e con. terrore constatarono che l’infelice era moribondo. Lo trassero subito alla riva, e, su un veicolo, vollero tentare di trasportarlo verso Rotondella nella speranza di salvargli la vita. Ma, lungo il percorso, l’infelice notaio moriva. — Doveva intanto giungere dalla spiaggia la signora Italia Socio, alla quale era stato dato l’annunzio di un male da cui era stato colpito il marito, senza per altro accennarle alla verità. Alcuni amici di famiglia si assunsero il doloroso compito di andare incontro alla povera signora, per prepararla al triste evento, Sennonché all’arrivo del biroccio su cui l'infelice sposa e madre era salita, dovettero constatare che si trovavano alla presenza di un cadavere la povera signora, che soffriva di male al cuore, lungo il percorso era morta di paralisi cardiaca. E’ facile immaginare l’impressione profonda e lo strazio di tutta la cittadinanza per il tragico avvenimento. Tutta Rotondelta, in mesto lagriimante pellegrinaggio si è riversata nella camera ardente, dove, sui due lettini, circondati da fiori e da ceri, giacevano i corpi esanimi dei coniugi disgraziati, che un destino feroce aveva volato unire in morte. I funerali riuscirono imponentissimi. Sui feretri parlarono il rag. Mastraccola e l'Avv. Spanò.

Novasiri Avremo così — da Senise — due corsa per Lagonegno e due per Novasiri. Ognuna della quali comprenderà servizio postale con vettura di dieci posti e servizio passeggeri con vettura di trentacinque posti. Naturalmente, gli orari di partenza si differiranno da una all’ altra vettura della medesima corsa. Il provvedimento è degno di alta considerazione, e ci auguriamo che nel contempo — l’amministrazione degli autoservizi di Basilicata, le autorità politiche —vorranno regolarizzare il servizio anche sulla linea Sanise-Pantano Senise-Novasiri, che tanto interessa i passeggeri, per il minor percorso.

Novasiri — Appena assunte le redini dell’ amministrazione il podestà ha subito fatto restaurare la fontana, incanalarne la acque delle varie sorgenti che prima andavano disperse, pulire il serbatoio, risolvendo così il problema dall’acqua che incominciava a divenire assillante. Era già stipulato il contratto per le opere occorrenti al restauro del nuovo cimitero facendo sì che il sacro recinto racchiudente le venerate spoglie dei nostri trapassati non desse più 1’impressione dello abbandono. Non ha trascurato il Palazzo municipale che versava in condizioni disastrosissime, ne ha curato in breve il parziale restauro, l’ammobiliamento, la pulizia, ed anche lo archivio, che faceva pena a vedersi è stato rimesso a nuovo, vi si son fatte costruire imposte e scaffali, vi si è fatto il pavimento ecc., sì da renderlo decente e ordinato. Si sono iniziate, anzi sono a buon punto, le trattative per la luce elettrica, e fra tre mesi Nova Siri, dopo tanta fosca e penosa tenebria, avrà finalmente la luce. L’egregio podestà ha fatto il contratto del monumento da erigersi in memoria dei nostri Caduti in guerra; il progetto di esso da ben otto anni era messo indolentemente a dormire, mentre ora per opera e merito del nuovo funzionario è stato riesumato, contrattato e, con nostra vivissima compiacenza, ci viene affermato che il monumento sarà eretto al più presto. Ha fatto subito mettere in rigorosa applicazione mediante bandi pubblici ed avvisi il regolamento contro la bestemmia e il turpiloquio, quello della pubblica igiene nei diversi esercizi, quello irfine di pulizia urbana. E stata pure istituita la nuova caserma dei RR. Carabinieri composta di tre vani, ampia, igienica e decentemente ammobiliata. Si è proceduto al restauro ed imbianchimento di tutte le aule scolastiche; si e applicato un provvidenziale calmiere sui generi di prima necessità ecc. Un’onda benefica d’innovazione e benessere si fa sentire in tutta la vita paesana, mentre l’autore di tutto questo nuovo svolgersi di cose, il rostro ottimo podestà, va sempre più raccogliendo simpatie e consenso nel popolo. Nel vasto programma che il geometra Rina ha in mente ancona di svolgere è compresa la sistemazione di moltissime strade interne ed esterne all’abitato con relativi selciati che mancano, muri di sostegno e controriva. L’ampliamento e la sistemazione della piazza Dante dove sorgerà poi il monumento ai Caduti. Le tanto desiderate fognature le avremo anche non appena ottemremo l'acqua di Caramola, diventata ormai famosa e leggendaria. Ma oggi il Provveditore alle opere pubbliche assicurava che l’acquedotto fino a Rotordella è già andato in appalto e che prossimamente si bandirà l’altro per Nova Siri. Il vecchio Cimitero in cui fino a poco tempo fa sono andati a pascolare i porci sarà subito rimosso, le ossa saranno riesumate e portate nel nuovo Cimitero, mentre il vecchio sarà adibito a Parco della rimembranza. Entro il volgente maggio vi sarà l’ordine di attintamento di tutto l'abitato e poi anche la sistemazione della vecchia rotabile che conduce allo scalo ferroviario a che realizzerà i desideri di tutto il popolo nostro. Tante cose abbiamo avuto insomma ed altre maggiori ne otterremo se, come ci auguriamo, il nostro bravo Podestà sarà coadiuvato dai cittadini buoni e disinteressati, ed aiutato dalle superiori autorità.

da: " La Basilicata nel Mondo" 1924 / 1927